Curriculum scuola dell’Infanzia

La scuola dell'Infanzia accoglie i bambini dai tre ai sei anni di età.

Descrizione

“La scuola dell’Infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione Europea.

Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza.”
(Indicazioni Nazionali 2012)

MATURAZIONE DELL’IDENTITÀ 

E’ intesa come consapevolezza del proprio io, corporeo, psicologico e socio-culturale, fiducia nelle proprie  capacità, con conseguente rafforzamento di atteggiamenti di sicurezza e stima di sé. E’ motivazione alla  curiosità, alla scoperta della propria affettività, vissuta positivamente, nel rispetto e nel riconoscimento di  quella degli altri. Una conoscenza di sé che porterà alla scoperta di capacità ed attitudini con uno sviluppo  del proprio potenziale.

CONQUISTA DELL’AUTONOMIA 

E’ intesa, oltre che come autonomia della persona, anche come sviluppo della capacità di orientarsi e compiere  scelte autonome. E’ saper interagire con gli altri, aprendosi alla scoperta e al rispetto di valori, continuando  a pensare liberamente. E’ prendere coscienza della realtà ed eventualmente, agire su di essa per modificarla,  non restandone intrappolato. E’ un’autonomia tesa a saper fare e compiere delle scelte, in prima persona,  dopo aver superato delle difficoltà.

SVILUPPO DELLE COMPETENZE 

E’ lo sviluppo-consolidamento di tutte le abilità sensoriali, intellettive, motorie, linguistico- espressive e  logico-critiche, oltre che di capacità culturali e cognitive, potenzialmente presenti nella persona e/o offerte  dall’ambiente.

A questi traguardi va ad aggiungersi L’EDUCAZIONE CIVICA (prima Educazione alla cittadinanza), intesa come  percorso che contribuisce a formare cittadini responsabili e attivi e che promuove la partecipazione piena e  consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri. L’Educazione Civica, come “disciplina”, possiede una dimensione integrata e trasversale che coinvolge l’intero  sapere anche in ragione della pluralità degli obiettivi di apprendimento e delle competenze attese, non ascrivibili  a una singola area e aiuta i bambini a vivere pienamente in una società pluralistica e complessa come quella  attuale, sperimentando le prime forme di cittadinanza e iniziando a conoscere e a praticare la Costituzione.

Nelle “Indicazioni Nazionali 2018 e nuovi scenari” , nella sezione degli strumenti culturali per la cittadinanza,  sono proposti in particolare tre importanti temi.

  1. Pensiero Matematico

La matematica è la disciplina che fornisce strumenti per indagare e spiegare i fenomeni, favorendo un  approccio razionale ai problemi che la realtà pone e fornendo un contributo alla costruzione di una  cittadinanza consapevole.

In particolare la matematica contribuisce a sviluppare la capacità di comunicare e discutere, di argomentare  in modo corretto, di comprendere i punti di vista e le argomentazione degli altri.” 

  1. Pensiero Computazionale

Il pensiero computazionale è quello alla base del quale si trovano la lingua e la matematica. Il pensiero computazionale è inteso come processo mentale, attraverso il quale viene concessa l’opportunità di risolvere problemi di varia natura, seguendo metodi e strumenti specifici e pianificando una strategia. È un processo logico creativo che conduce all’educazione ad agire consapevolmente, ad affrontare le situazioni in modo  analitico, scomponendole e pianificando per ognuno le soluzioni più idonee.

  1. Pensiero Scientifico

Il pensiero scientifico è fondamentale per dotare gli allievi delle abilità di rilevare fenomeni, porre domande, costruire ipotesi, osservare, sperimentare e raccogliere dati, formulare ipotesi conclusive verificarle.

  1. Lingue

Le lingue per la comunicazione e per la costruzione delle conoscenze.

E’ importante dotare gli alunni di sicure competenze linguistiche, necessarie per la relazione comunicativa, l’espressione di sé e dei propri saperi, l’accesso alle informazioni, la costruzione delle conoscenze e l’esercizio della cittadinanza.

Sempre per questo motivo viene consigliata l’introduzione graduale del CLIL (Content and Language Integrated Learning).

L’integrazione di una lingua straniera nell’insegnamento di un’altra disciplina (CLIL\EMILE) può offrire infatti anche occasioni di scambi tra insegnati di lingua e specialisti delle diverse materie scolastiche. Questa cooperazione favorisce l’apprendimento e l’uso da parte degli alunni delle forme linguistiche necessarie all’acquisizione delle conoscenze.

Allegati

Tempi e scadenze

Approvazione del curricolo

21

Nov

Ulteriori informazioni

La scuola dell’infanzia si configura come “ambiente protetto”, capace di accogliere le diversità, sostenendo i diversi modi di essere di ogni bambino, facilitando lo sviluppo delle potenzialità e affiancandone il percorso di crescita, attraverso:

La cura dell’ambiente. Infatti tutti gli spazi interni ed esterni sono strutturati in modo razionale e funzionale per poter garantire coerenza, flessibilità e ampie opportunità alla situazione di apprendimento, oltre che per soddisfare i bisogni di comunicazione, di affettività e di relazione nei bambini. In ogni plesso sono previsti spazi specifici nelle aule per la gestione dei tempi di accoglienza, attività di routine, giochi simbolici, giochi di costruzione… Angoli didattici e laboratori quali ambienti privilegiati per l’apprendimento.

L’organizzazione delle situazioni di apprendimento. Ogni azione educativa è studiata e programmata con cura, sempre in riferimento alle situazioni contingenti in cui la scuola si trova ad operare e rispettosa dell’utenza principe di ogni progettualità: il bambino, nella sua interezza, concretezza, unicità.

La gestione intenzionale di una giornata pienamente educativa, anche nei semplici momenti di routine ( come la cura del corpo, la colazione, la mensa…) che svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e rassicurano il bambino.

Il rilievo dato alle famiglie , il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo dei bambini, con l’attività di accoglienza e ascolto di inizio anno (per un sereno distacco famigliare e un proficuo ingresso dei bambini nella scuola), ma anche con i colloqui, generali e personali, resi disponibili durante tutto l’anno scolastico. Con una progettualità condivisa e spesso anche “sostenuta”, dalle famiglie in prima persona.

La progettazione si basa sulla valorizzazione dei seguenti aspetti:

Il gioco, modalità privilegiata di apprendimento e relazione, attraverso la quale il bambino scopre ed interiorizza la realtà esterna e con la quale vengono coinvolte tutte le sue capacità cognitive, affettive, sociali e senso motorie, permettendogli di istituire rapporti attivi e creativi e di sviluppare appieno ogni potenzialità.

Il modello dell’esplorazione e della ricerca/Laboratori, in modo da guidare il bambino a prendere coscienza di sé e delle proprie risorse e ad agire in prima persona sulla realtà, per conoscerla, controllarla, modificarla. La scuola intesa come laboratorio è il luogo in cui non solo si elaborano i “saperi”, ma anche un insieme di opportunità formative per produrre nuove conoscenze e sviluppare nuove competenze. In questa prospettiva l’azione educativa si sposta dall’insegnamento all’apprendimento, cioè ai processi del “far apprendere” e del riflettere sul fare, allo scopo di rendere gli allievi consapevoli dei processi che vivono. La didattica laboratoriale prevede la realizzazione di contesti efficaci, dal punto di vista della relazione, dei luoghi, degli strumenti e dei materiali usati per lo sviluppo dei processi formativi. I “laboratori” dovrebbero avere come esito prodotti significativamente rilevanti e essere caratterizzati da situazioni formative operative, dove la competenza da acquisire è il risultato di una pratica e di una riflessione e di una interiorizzazione del processo di apprendimento laboratoriale.

La vita di relazione, nella consapevolezza che, il bambino costruisce la propria personalità e le proprie competenze solo attraverso rapporti interpersonali sereni e variamente articolati. Vengono pertanto favorite pratiche di Cooperative Learning, dove l’enfasi viene a porsi sulla relazione educativa, sulla costruzione della conoscenza attraverso la ricerca comune, sulla motivazione, sulla curiosità, sulla partecipazione, sulla problematizzazione, sull’apprendimento personalizzato, ma condiviso, la socializzazione e sulla solidarietà.

La Mediazione didattica, per orientare, sostenere e guidare l’apprendimento e lo sviluppo del bambino attraverso strategie e strumentazioni adeguate.

La progettazione aperta e flessibile, per essere pronti a cogliere ogni stimolo, ogni necessità, ogni possibilità proveniente dall’esterno (contesto sociale) o dall’interno (bambini e famiglie). Ecco perché vengono quindi attivate le tre dimensioni della conoscenza:

– PERCHÉ ( analisi dei bisogni)

– CHE COSA (definizione del “tema”, dell’ambito dell’azione educativa, degli obiettivi)

– COME (pianificazione e organizzazione delle azioni, con raccolta delle informazioni sulle risorse disponibili, organizzazione dei gruppi…)

La valorizzazione della continuità, verticale, per un percorso progettuale in sinergia con gli ordini di scuola precedenti e seguenti, volto a valorizzare le competenze già conquistate, gli stili cognitivi e ad “accompagnare” il bambino nel suo iter scolastico con tutte le sue peculiarietà; orizzontale per un confronto continuo e proficuo con il gruppo dei pari e per una programmazione parallella e uniforme tra plessi diversi, all’interno dell’Istituto.

L’integrazione culturale, valore del territorio e delle comunità sociali in esso contenute, in relazione e dialogo con il mondo “esterno”.

L’inclusione, intesa come accoglimento e valorizzazione di ogni diverso modo di essere dei bambini, sviluppo del potenziale di ognuno e rispetto della persona.

La verifica e valutazione: di inizio anno per delineare un quadro delle capacità dei bambini ed organizzare al meglio la situazione educativa, in itinere, come momento interno al processo didattico, che consentirà di individualizzare le proposte educative ed i percorsi di apprendimento, oltreché di effettuare i necessari aggiustamenti alla progettualità concreta , finale per la verifica degli esiti formativi, della qualità dell’attività educativa e didattica svolta e del significato globale dell’esperienza scolastica.

La documentazione degli itinerari metodologico-didattici, utilizzando strumenti di vario tipo, per poter dare al bambino la possibilità di rendersi conto delle proprie conquiste e nel contempo per dare ai docenti gli strumenti per socializzare e riflettere sull’azione educativa.

Il curricolo si articola attraverso i Campi di Esperienza:

IL SE’ E L’ALTRO I bambini prendono coscienza della propria identità, scoprono le diversità, apprendono le prime regole necessarie alla vita sociale e partecipano ad eventi e tradizioni di contesti diversi.

IL CORPO E IL MOVIMENTO I bambini prendono coscienza ed acquisiscono il senso del proprio sé fisico, il controllo del corpo, delle sue funzioni, della sua immagine, delle possibilità sensoriali ed espressive e di relazione e imparano ad averne cura attraverso l’educazione alla salute.

IMMAGINI, SUONI, COLORI I bambini possono esprimersi attraverso linguaggi differenti: con la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione e la trasformazione dei materiali più diversi, le esperienze grafico pittoriche, i mass-media. La fruizione di questi linguaggi educa al senso del bello, alla conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà.

I DISCORSI E LE PAROLE I bambini imparano ad usare strutture linguistiche sempre più complesse e articolate per giocare, riflettere, raccontare, progettare, lasciare tracce; confrontare le proprie idee con quelle degli altri. Attraverso la conoscenza e la consapevolezza della lingua materna e di altre lingue consolidano l’identità personale e culturale e si aprono verso nuove culture.

LA CONOSCENZA DEL MONDO I bambini esplorano la realtà, imparando ad organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli quali il raggruppare, il comparare, l’ordinare, l’orientarsi e il rappresentare con disegni e con parole. Attraverso le attività proposte il bambino esplora con curiosità, raccoglie informazioni, formula e verifica ipotesi e comincia a capire l’importanza dell’osservazione e del confronto delle proprie idee con quelle degli adulti e dei compagni.

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